sabato 1 gennaio 2011


La Congregazione Vaticana delle Cause dei Santi
ha espresso voti favorevoli
sulle virtù eroiche del Servo di Dio mons. Dimiccoli

Venerdì 12 novembre si è riunito in Vaticano il Congresso Speciale della Congregazione delle Cause dei Santi per discutere sulla eroicità delle virtù del servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, presbitero dell’Arcidiocesi Nazarena di Barletta (1887-1956). Tramite il Promotore Generale della fede mons. Sandro Corradini, dal Dicastero Vaticano ci è giunta con gioia la notizia che, nella Relatio et Vota Congressus peculiaris super virtutibus, i nove Consultori Teologi chiamati in causa si sono espressi positivamente all’unanimità a favore del nostro Servo di Dio.
A questo pronunciamento di grande importanza per il prosieguo della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di mons. Dimiccoli, seguirà la Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi, i quali prepareranno una relazione dettagliata al Santo Padre che si pronunzierà circa la venerabilità del Servo di Dio. Precisiamo, intanto, che il conferimento pontificio del titolo “Venerabile” non comporta alcuna concessione di culto, cosa che avverrà con la Beatificazione e la Canonizzazione.
Al dire del Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il neo cardinale Angelo Amato, i Santi sono per il popolo di Dio “una buona notizia”, sono “Vangelo vissuto”, una «realtà importante che tocca un aspetto qualificante del nostro Credo: “Credo la Chiesa santa…”». E la Chiesa è santa, spiega il Porporato “attraverso i sacramenti e anche attraverso la santificazione compiuta di questi eroi del Vangelo”. “I Santi – prosegue il cardinale Amato – hanno una caratteristica particolarissima.
Sono al di sopra delle ideologie.
Vengono accolti da tutti. Il loro segno è solo positivo, non polemico.
Presentano e interpretano il Vangelo, senza discriminare nessuno, senza mettere all’angolo qualcuno.
Per cui suscitano non solo stupore ma anche conversione e un richiamo alla coerenza evangelica”.
Se è vero che i Santi producono dentro di sé e attorno a sé tanta ricchezza di bene, è anche vero quanto afferma lo stesso Eminentissimo Cardinale nella già citata intervista riportata sul quotidiano cattolico “Avvenire” del 18 novembre u.s.: “Da una parte il grande interesse manifestato da singole realtà ecclesiali di
vedere glorificati all’onore degli altari di figure straordinarie vissute nel loro seno. Dall’altra la disattenzione dei progetti pastorali nella valorizzazione di queste stesse figure.
A volte si crede che quello della canonizzazione sia un iter tecnico-procedurale che deve essere portato avanti solo dai Postulatori. In realtà una Causa di Canonizzazione oltre a queste procedure tecniche, precise, accurate e a volte anche raffinate, implica anche un accompagnamento spirituale.
Vuol dire che la preghiera deve essere costante”. E qui fa un’importante precisazione da non sottovalutare: “Capita, infatti, che per concludere positivamente una Causa manchi il miracolo.
Il problema non è che manchino i miracoli.
I miracoli ci sono. Non c’è sempre, invece, una preghiera diffusa da parte dei fedeli che chiedono l’intercessione del Servo o della Serva di Dio che pure vorrebbero vedere salire all’onore degli altari.
A volte poi le preghiere ci sono ma manca da parte dei responsabili l’attenzione alla verifica, alla valutazione, alla cernita. Per cui abbiamo qui (presso la Congregazione delle Cause dei Santi) non poche Cause che non riescono ad andare avanti proprio per la mancanza di quel segno soprannaturale necessario, che è il miracolo”.
Spinti da questa riflessione del massimo esperto in materia, mentre attendiamo che il Santo Padre Benedetto
XVI proclami quanto prima mons. Dimiccoli “Venerabile”, esorto caldamente i singoli e le diverse comunità ecclesiali a intensificare la preghiera affinché sia riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa la santità del servo di
Dio.
Già quando il “Santo Direttore” era in vita, i fedeli rivolgendosi a lui, hanno attestato di aver ottenuto dall’Alto grazie nel corpo e nello spirito. Ora, un eventuale miracolo attribuito alla sua intercessione, ci darà la gioia di vederlo elevato agli onori degli altari.
Il Servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, nato a Barletta il 12 ottobre 1887, morì il 5 aprile 1956. Dal 6 maggio dello stesso anno, ad appena un mese dalla sua morte, i suoi resti mortali riposano nella chiesa di San Filippo Neri (da lui voluta con tanti sacrifici), sotto lo sguardo della Regina Apostolorum, rendendo ancora più preziosa quella mistica chiesa.

Mons. Sabino Amedeo Lattanzio
Postulatore Diocesano

foto e testo tratto da: www.dioeifratelli.it

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